Vista sulla zona industriale di Brescia. L'azienda Caffaro si trova a soli due km dal centro della città.Brescia / Italia. Ottobre 2013.
La struttura dello stabilimento Caffaro è attualmente occupata da un'azienda in attività che prevedere di chiudere entro pochi mesi, dati gli alti costi di mantenimento. Brescia / Italia. Ottobre 2013
Bruno Campovecchi, 69 anni, ha lavorato alla Caffaro di Brescia dal 1967 al 1997. Era addetto alla manutenzione nel reparto PCB ed in altri reparti dove si producevano prodotti chimici altamente tossici. Dal 2001 viene costantemente seguito dai medici che stanno facendo uno studio epidemiologico sulle persone venute a contatto con il PCB. Ha avuto un ruolo importante nel consiglio di fabbrica della Caffaro ed è stato segretario generale dei chimici di Brescia. Brescia / Italia. Ottobre 2013
Muro di cinta dell'industria chimica Caffaro, nel centro di Brescia. Alla base del muro vicino ai binari vi lo scarico attraverso il quale defluivano nell'acqua le sostanze inquinanti.
Margherita Bertolotti, 85 anni. Per più di vent'anni ha lavorato alla Caffaro nel reparto di smistamento dello zolfo. Anche suo figlio ha lavorato parecchi anni nella stessa azienda. Oggi vive sola nella casa assegnatagli anni fa nel complesso di case popolari di proprietà dell'azienda. Suo marito è morto di tumore all'eta di 39 anni. Brescia / Italia. Ottobre 2013
Alunni della Scuola Elementare Deledda di Brescia chiedono la bonifica delle aree contaminate da PCB. Il comitato genitori della Scuola Deledda si batte da anni per la salvaguardia della salute dei bambini. Brescia / Italia. Ottobre 2013
A causa delle restrizioni, gli alunni non possono giocare sull'erba in giardino durante l'intervallo e possono calpestare solo la piattaforma di cemento.Brescia / Italia. Ottobre 2013
Pierino Antonioli, contadino bresciano di 70 anni abita nell'area inquinata dal PCB prodotto dall'industria chimica Caffaro. Da anni, a causa dell'inquinamento non può coltivare i campi messi sotto sequestro dall'autorità giudiziaria. Brescia / Italia. Ottobre 2013
Un agricoltore taglia l'erba del suo terreno, nonostante le ordinanze comunali vietino il contatto diretto con il terreno.Brescia / Italia. Ottobre 2013
Nella zona del sito Caffaro per decenni, avevano operato una ventina di aziende agricole producendo latte e carne per il macello comunale e per la centrale del latte di Brescia. Brescia / Italia. Ottobre 2013
Severo Moroni, nella cucina della sua cascina. Da anni cessato l'allevamento di bestiame a causa dei troppi controlli, costi e restrizioni in seguito ai forti livelli di inquinamento del suo terreno.Brescia / Italia. Ottobre 2013
Un uomo raccoglie i funghi in un prato adiacente all'azienda Caffaro. Molti cittadini bresciani non sono a conoscenza del problema oppure lo sottovalutano.Brescia / Italia. Ottobre 2013
La moglie di un contadino mostra una vecchia foto aerea della propria cascina e dei campi circostanti.Brescia / Italia. Ottobre 2013
La signora Luigia di 94 anni. Vive nella fattoria nella periferia sud di Brescia dal 1921. Si è sempre nutrita dei frutti della terra ed il tasso di PCB nel suo sangue è altissimo.Brescia / Italia. Ottobre 2013
Lo scarico della fabbrica per quasi un secolo la principale sorgente delle rogge che andavano ad irrigare i campi a sud della fabbrica.Brescia / Italia. Ottobre 2013
Pierino Antonioli, contadino bresciano di 70 anni abita nell'area inquinata dal PCB prodotto dall'industria chimica Caffaro. Nel 2001 ha dovuto abbattere i suoi capi di bestiame a causa dell'alta percentuale di diossina.Brescia / Italia. Ottobre 2013
Alcuni Cinesi che abitano nella zona interessata, coltivano orti nonostante i divieti comunali.Brescia / Italia. Ottobre 2013
Molti agricoltori e le loro famiglie si sono sempre nutrite di quello che coltivavano nei loro orti. La signora Maria racconta "Quando nel 2001 i funzionari dell'Arpa sono venuti a sequestrare il bestiame ed i terreni, ci hanno portato via anche le cose che avevamo nel freezer" Brescia / Italia. Ottobre 2013
Il campo Calvesi, l'unico Campo sportivo nella città di Brescia, è posto sotto sequestro ed incessabile al pubblico. Nonostante questo, il custode e la sua famiglia ci vivono dentro continuando la manutenzione a contatto diretto con il terreno.Brescia / Italia. Ottobre 2013
La scuola elementare Divisione Aqui. Il giardino è stato bonificato, ma il terreno esportato, è stato poi utilizzato nella costruzione delle colline del nuovo sbocco della tangenziale, due chilometri più' a est. Brescia / Italia. Ottobre 2013
Le case popolari di proprietà della Caffaro. Brescia / Italia. Ottobre 2013
Il centro sociale "Magazzino 47" si trova a ridosso dell'azienda Caffaro quindi sul terreno altamente inquinato. Brescia / Italia. Ottobre 2013
L'azienda Caffaro si trova all'interno di una zona industriale che comprende varie altre strutture abbandonate in seguito al fallimento ed alla chiusura delle fabbriche.Brescia / Italia. Ottobre 2013
La chiusura di molte aziende per ultima la Caffaro ha trasformato questa zona della città a due passi dal centro storico, in un cimitero di fabbriche abbandonate, ricovero malsano di tanti emarginati, tossico dipendenti e immigrati ed italiani disagiati.
Piattaforma di cemento costruita nel giardino della Scuola Elementare Deledda di Brescia per consentire agli alunni di giocare all'aperto durante l'intervallo. E' proibito giocare sull'erba a causa della contaminazione da PCB.Brescia / Italia. Ottobre 2013
Aree verdi in pieno centro a Brescia abbandonate o poste sotto sequestro dalla magistratura a causa dell'inquinamento da PCB. La bonifica non è mai veramente iniziata.Brescia / Italia. Ottobre 2013