Le carboniere che quotidianamente navigano lungo il litorale, la cui provenienza rimane ignota, possono arrivare fino a 250 metri di lunghezza, con una capacità di carico che va dalle 70 alle 100 tonnellate di carbone. (Giulia Morelli)
In estate a Civitavecchia sbarcano circa 12mila persone al mese: molti turisti preferiscono fermarsi per passare una giornata al mare, piuttosto che andare a visitare Roma. (Giulia Morelli)
Il mare è una risorsa molto importante per Civitavecchia: un bene fondamentale sia per le attività commerciali che per quelle ricreative, come la pesca sportiva il surf e la vela. (Giulia Morelli)
Il nuovo Lungomare. (Giulia Morelli
-Perché venite in questa spiaggia? - Ha visto che casino c'è in paese? é pieno di turisti. Questa spiaggia la conosciamo solo noi - Ma non vi spaventa stare così vicino alla centrale? - Ci siamo abituati, e poi i bambini vogliono fare il bagno-. (Giulia Morelli)
L’ex centrale ENEL di Fiumaretta, primo impianto nel territorio, è stata chiusa nel 1995. Una parte dell’edificio è rimasto inutilizzato, mentre il resto è stato riqualificato come sede di uffici amministrativi. (Giulia Morelli)
Torrevaldaliga Nord lavora incessantemente 24 ore su 24, per garantire energia elettrica a tutta la regione e a parte del centro Italia. (Giulia Morelli)
Sono attivi tre gruppi,cioè tre sezioni funzionanti a vapore, ciascuno da 660 Chilowatt all'ora, per una potenza complessiva di 1980 Chilowatt all’ora. (Giulia Morelli)
L’assessore alle Politiche Ambientali Alessandro Manuedda (Movimento Cinque Stelle) davanti all'impianto di Torrevaldaliga Nord. (Giulia Morelli)
Una delle innovazioni della centrale è il riutilizzo e riciclaggio degli scarti del ciclo produttore di energia. Ad esempio le acque calde che escono dalla centrale vengono canalizzate in vasche adibite all’itticoltura. (Giulia Morelli)
A Giuseppe, ex capo dei Vigili del Fuoco di Civitavecchia in pensione, nel 2012 è stato diagnosticato un tumore al colon e da allora è in chemioterapia. (Giulia Morelli)
<< La caserma è distante dalla centrale nemmeno 1000 metri in linea d'aria. Di notte le ciminiere sputavano di tutto, le nostre auto erano tutte rovinate perché si depositavano goccioline di condensa che rovinavano la carrozzeria. Non so se è per questo che ho contratto la malattia, ma di certo non sono l'unico qui a Civitavecchia e questo non è normale.>> (Giulia Morelli)
Negli ultimi anni a Civitavecchia secondo gli ultimi dati epidemiologici si è verificato un incremento del 10% di morti rispetto la media regionale, già tra le più alte d’Italia. Per questo periodicamente si organizzano proteste contro il polo energetico. (Giulia Morelli)
L’importante apporto economico che Enel assicura da anni alle classi comunali, ha reso le varie amministrazioni tolleranti alla presenza del polo energetico sul territorio. Nella foto, scattata nell’ambito della manifestazione cittadina “la marcia della salute” il sindaco di Civitavecchia, Antonio Cozzolino (Movimento Cinque Stelle) sta rispondendo ad alcune domande dei concittadini. (Giulia Morelli)
Durante l’anno scolastico vengono organizzate molte iniziative dedicate alla tematica ambientale. A Civitavecchia il 70% dei bambini soffre di asma, questo è un altro dato legato al forte inquinamento della zona. (Giulia Morelli)
Edificato all'inizio del XIX secolo, il cimitero di monumentale Civitavecchia è uno dei primi esempi italiani di cimiteri fuori le mura, come specificato dall'Editto di Saint Cloud (1804). (Giulia Morelli)
Civitavecchia vista dall’alto. Al mattino presto, quando la luce è ancora bassa, è facile notare una fitta nube che sovrasta la città. E’ una presenza costante, che diventa meno visibile, ma non per questo meno pericolosa, il resto della giornata. (Giulia Morelli)
La Tirreno Power, tra i principali produttori di energia elettrica in Italia, conta un totale di 315 esuberi nei suoi stabilimenti, 60 dei quali a Civitavecchia. Cartello lungo la via Aurelia nei pressi dello stabilimento di Torrevaldaliga Sud, maggio 2014. (David Pagliani Istivan)
Enrico Bezzi, ex dipendente della Tirreno Power, è uno dei 60 esuberi dell'impianto di Torrevaldaliga sud. Civitavecchia, ottobre 2014. (David Pagliani Istivan)
Zona agricola a nord di Civitavecchia, in prossimità del comprensorio militare S. Lucia. Le falde acquifere sotterranee sono minacciate da sversamenti non autorizzati di sostanze tossiche di uso agricolo. Ottobre, 2014. (David Pagliani Istivan)
Il comprensorio militare Santa Lucia è l’unico sito in Italia dove i veleni chimici sono legalmente custoditi. Attualmente ospita migliaia di tonnellate di scorie chimiche velenose in attesa di essere smaltite. Civitavecchia, luglio 2014. (David Pagliani Istivan
A Civitavecchia le Terme Taurine, in località Ficoncella sono alimentate da falde sotterranee che trovano punti di sfogo nella campagna circostante. Civitavecchia, giugno 2014. (David Pagliani Istivan)
Nella Dome Home dell’Enel, in località La Frasca alle porte di Civitavecchia sono stanziate circa 40.000 tonnellate di carbone. Luglio, 2014. (David Pagliani Istivan)
Elide Addafati, cittadina di Civitavecchia, ha fatto parte del progetto di Epidemiologia Popolare che prevede un lavoro di recupero della memoria dei suoi storici abitanti, testimoni delle drammatiche trasformazione della città. Giugno, 2014. (David Pagliani Istivan)
Ex stabilimento dell’Italcementi. L’incidenza di mestotelioma pleurico è secondo alcuni epidemiologi da collegare all’attività ora cessata di questo impianto. Civitavecchia, settembre 2014. (David Pagliani Istivan)
Nella sede della compagnia portuale presentazione del libro di Renato Curcio “Il pane e la morte” sul tema del ricatto occupazionale nel brindisino, che presenta forti analogie con il fenomeno socioeconomico di Civitavecchia. Civitavecchia, ottobre 2014. (David Pagliani Istivan)
Veduta della centrale di Torrevaldaliga Nord.. Civitavecchia, giugno 2014. (David Pagliani Istivan)
Attivisti del Gruppo di Epidemiologia Popolare durante un momento di riposo al Pirgo, il lungomare della città. Civitavecchia, settembre 2014. (David Pagliani Istivan)
Visita nell'appartamento di Tarcisio De Paolis, durante un incontro di epidemiologia promosso dall’associazione A Sud. Durante la ristrutturazione sono stati rinvenuti degli affreschi attribuibili a Raffaello. Le associazioni presenti sul territorio promuovono attivamente da anni una riconversione economica della città nella direzione del turismo. Civitavecchia, giugno 2014. (David Pagliani Istivan)
Surfista a Torre Valdaliga Nord . Civitavecchia, giugno 2014. (David Pagliani Istivan)
Attivisti delle associazioni promotrici degli incontri di epidemiologia popolare terminano l’attività del gruppo con un brindisi finale nella chiesa Evangelica di Civitavecchia. Settembre, 2014. (David Pagliani Istivan)
Il Pirgo, prima prestigioso stabilimento balneare ora caduto in disuso, è divenuto col tempo centro di aggregazione per i giovani della città. (David Pagliani Istivan)
La terrazza sul mare del Pirgo sul lungomare della città è uno dei principali luoghi di ritrovo per i giovani di Civitavecchia. ottobre, 2014. (David Pagliani Istivan)
L’impianto Torrevaldaliga Nord di sera. La carbonifera di proprietà dell’Enel rappresenta la maggiore criticità ambientale per il territorio di Civitavecchia. ottobre, 2014. (David Pagliani Istivan)
L’area portuale di Civitavecchia e i depositi petroliferi costieri di notte. Settembre, 2014. (David Pagliani Istivan)
Depositi petroliferi e cimitero a Civitavecchia si fondono in un unico spazio urbano. Settembre, 2014. (David Pagliani Istivan)
La centrale termoelettrica di Fiumaretta, costruita durante il piano Marshall. Soggetta a continue esplosioni è stata chiusa quando i manifestanti si sono incatenati ai rottami fuoriusciti lungo la via Aurelia. Civitavecchia, ottobre 2014. (David Pagliani Istivan)
A bordo della pilotina diretta a largo per il servizio di pilotaggio delle navi nel porto di Civitavecchia, Settembre 2014. (Patrizia Pace)
La carbonifera Torrevaldaliga Nord dell’Enel si affaccia sul porto di Civitavecchia. E’ considerata una delle centrali a carbone più inquinanti d’Europa. Civitavecchia, 2014. (Patrizia Pace)
La nave da crociera Island Escape in sosta nel porto di Civitavecchia, Settembre 2014. Ospita fino a 1750 passeggeri e circa 600 membri di equipaggio e personale di bordo. (Patrizia Pace)
Camini della nave da crociera MSC Musica in sosta nel porto di Civitavecchia. Le emissioni dei motori includono ossidi di azoto, ossidi di zolfo, anidride carbonica e polveri sottili; si stima che entro il 2030 l’inquinamento atmosferico aumenterà dal 100 al 200%. Settembre 2014. (Patrizia Pace)
Una nave da crociera ferma in porto per dieci ore può bruciare fino a 20 tonnellate metriche di carburante, che si traducono in 60 tonnellate di anidride carbonica riversate in atmosfera. Civitavecchia, 2014. (Patrizia Pace)
Veduta del porto di Civitavecchia. Tre delle cinque grandi navi approdate al Porto di Civitavecchia il 15 Settembre 2014 tra cui l’Oasis of the Seas la nave più grande del mondo. La grande attesa in città per il considerevole numero di crocieristi si è rilevata l’ennesima delusione per i commercianti, pochi di loro si sono fermati in città. Civitavecchia, 2014. (Patrizia Pace)
Particolare della nave Oasis of the Seas. Con i suoi 362 mt. di lunghezza 225.282 tonnellate lorde di stazza e 16 ponti la mega nave della Royal Caribbean ha approdato per la prima volta il 15 Settembre in Italia alla banchina 13 del Porto di Civitavecchia. 2014. (Patrizia Pace)
Si stima che un’imbarcazione da 3000 persone generi 210mila litri di acque reflue settimanali, in grado di riempire dieci piscine, e un milione di acque grigie, ovvero oltre quaranta piscine di rifiuti che possono essere scaricati nei mari ogni settimana. Civitavecchia, 2014. (Patrizia Pace)
Dettaglio della nave da crociera Costa Favolosa. La crociera è il modello di vacanza in assoluto più inquinante, uno di quelli che ha più incidenza nella produzione di CO2 del settore turistico, e che e’ colpevole della distruzione dei sistemi marini. Civitavecchia, 2014. (Patrizia Pace)
Forte Michelangelo. Fu costruito nel XVI secolo sotto il pontificato di Paolo III in difesa del Porto di Civitavecchia. L’Autorità Portuale sta proseguendo nelle opere di riqualificazione del porto storico che ospiterà fino a 23 mega yachts, dai 40 ad oltre 100 metri di lunghezza. Civitavecchia, 2014. (Patrizia Pace)
I dipendenti a bordo delle navi sono per la maggior parte filippini, seguiti da indiani e indonesiani. Civitavecchia, 2014. (Patrizia Pace)
Gruppo di turisti di ritorno dalla visita alla Città Eterna. Il Porto di Civitavecchia è il primo scalo crocieristico del Mediterraneo, con oltre due milioni e mezzo di passeggeri l’anno. Pochi di questi si fermano in città . Di contro si verifica spesso un vero e proprio assalto a pullman e treni per visitare Roma o la vicina Toscana. Civitavecchia, 2014. (Patrizia Pace)
In una nave da crociera vengono caricate più di 300 tonnellate di acqua, ciò corrisponde al fabbisogno di oltre 600 famiglie. Porto di Civitavecchia, 2014. (Patrizia Pace)
Veduta notturna dei Cantieri navali. A Civitavecchia si registra la presenza di una malattia rara, il mesotelioma pleurico, tumore tipico delle zone d’Italia dove alla cantieristica navale si associa la lavorazione dell’eternit. Civitavecchia, 2014. (Patrizia Pace)
Ore 05.12 del 15 settembre 2014 la nave più grande del mondo Oasis of the Seas si appresta ad attraccare assistita dai piloti del porto di Civitavecchia. 2014. (Patrizia Pace)
Veduta dei cantieri navali in località “La Mattonara” vicino alla Buca di Nerone fondo di una capanna del neolitico. Dal 2010 più del 40% dell’inquinamento atmosferico sulla terraferma di Civitavecchia proviene dalle navi in sosta nel porto. Lo zolfo nell’aria dà luogo a piogge acide che danneggiano raccolti e costruzioni. Se inalato può causare problemi all’apparato respiratorio e aumentare il rischio cardiovascolare. Quasi il 4% del fenomeno noto come riscaldamento globale, è causato dalle navi. Civitavecchia, 2014. (Patrizia Pace)
VITA ALL’OMBRA DEL DISASTRO AMBIENTALE
Civitavecchia (Lazio), 2014
© Giulia Morelli, Patrizia Pace, David Pagliani
Non solo mare, turismo e storia. A Civitavecchia c’è qualcos’altro che cambia la vita dei cittadini e incide fortemente sulla loro salute. Gli insediamenti industriali delle centrali Torrevaldaliga Nord a carbone di Enel e Torrevaldaliga Sud a ciclo combinato a olio combustibile della Tirreno Power, la presenza del più importante porto crocieristico del Mediterraneo, delle costruzioni in cemento ed eternit della Italcementi e dello stabilimento per lo smaltimento di sostanze chimiche nel Centro tecnico logistico interforze del comprensorio militare di Santa Lucia hanno devastato il territorio, trasformando Civitavecchia in un luogo dove è facile ammalarsi gravemente e morire.
L’ultimo rapporto epidemiologico ha rilevato un incremento del 10% della mortalità per cause oncologiche rispetto alla media regionale, già superiore alla media nazionale. Alle patologie oncologiche si aggiungono quelle respiratorie e cardiovascolari. Secondo i comitati cittadini No Coke e Nessun Dorma, nati in difesa del territorio, il 70% delle famiglie conta almeno un morto o un malato per cause legate all’inquinamento. Il ricatto occupazionale creato dall’indotto si è sgretolato di fronte all’evidente problema ambientale e sanitario. Adamsite, iprite, fosgene, fosforo e arsenico sono solo alcune delle sostanze smaltite nello stabilimento gestito dall’esercito. I cittadini che vivono nella zona portuale sono costretti a fare i conti con biossidi di zolfo, ossidi di azoto, particolati sottili e altri elementi dannosi contenuti nei fumi emessi dalle grandi navi che sostano nel porto con i motori accesi per dare corrente ai servizi di bordo, emettendo più di 6000 tonnellate l’anno di COV (composti organici volatili).
Una nave di grosso tonnellaggio inquina come 14mila autovetture e le centrali energetiche, nonostante vantino un sistema di filtraggio considerato tra i migliori al mondo, riescono a filtrare soltanto i particolati più pesanti, mentre i più sottili e i più nocivi per la salute restano nell’aria.
La grandezza economica del polo energetico e l’intenso traffico portuale di Civitavecchia sono destinati a passare in secondo piano nella vita dei suoi residenti, perché a prendere il sopravvento sono le leucemie, i linfomi, le allergie, le asme, le malattie respiratorie, cardiovascolari e neoplastiche. I più giovani però si stanno ribellano e pretendono una, seppur difficile, riconversione economica che punti sul turismo e sulla storia millenaria di una città che si adagia sul mare.