WAITING LIKE DEATH

Pianura (Campania), 2017

© Valentino Petrosino

Esiste da sempre una forza centrifuga che spinge i rifiuti fuori dalla Campania, mentre i tossico-nocivi, forse per particolari margini di legalità in quell’area, hanno un percorso inverso.

Errare humanvm est, perseverare autem diabolicvm. E qualcosa di diabolico sicuramente c'è in tutta la vicenda che riguarda la sepoltura dei veleni nel quartiere napoletano di Pianura (NA). Soprattutto quando la questione rimane un affare per tutti quelli che hanno devastato il territorio campano e che, nonostante anni di inchieste, riescono sempre a farla franca. Quello che rimane è dolore stampato sulla faccia dei tanti cittadini le cui famiglie sono state sterminate da tumori, di quelli che calpestano quotidianamente quel terreno contaminato e soffocato da rifiuti dell'industria chimica, fanghi industriali, polveri d'amianto e rifiuti tossici, di quelli che vivono a pochi passi da quelle discariche. 

La discarica di Contrada Pisani fu autorizzata a smaltire rifiuti tossici e nocivi provenienti da molte città del Nord, soprattutto lombarde, piemontesi, liguri e venete: anche dall’Acna di Cengio e dagli impianti industriali di Porto Marghera sono partiti i carichi destinati a Pianura. 

“Quando arrivavano i bidoni, li schiacciavamo con le pale meccaniche. Facevamo in modo che il liquido uscisse e si mescolasse con il terreno. Poi caricavamo tutto sui camion e gettavamo nella discarica. Un giorno, però, scaricando, uno schizzo di liquido raggiunse un nostro collega, che si ustionò e successivamente si ammalò gravemente. Da quel giorno, lasciammo i rimorchi in fondo alla discarica, risalendo solo con le motrici” rivela Angelo G. Ex dipendente, in un intervista per ‘il Corriere del Mezzogiorno’.

Nel 1996 la Discarica è stata chiusa ma si è stimato che, nei vari anni di attività, sarebbero state sversate circa 800.000 tonnellate di veleni ma l’aspetto più preoccupante della vicenda è quello della mancata bonifica della discarica e dell’inutile e infinita attesa da parte dei pianuresi: tutto è rimasto così, come quando si sversava. Oltre al danno, la beffa.