CON API SI VOLA

Falconara Marittima (Marche), 2023

© Houssam Darbou

Nel gennaio 2022 gli esposti dei cittadini e di diverse associazioni ambientaliste sono state accolte dal tribunale di Ancona nel processo penale che vede la raffineria di Ancona del Gruppo API imputata per vari reati, tra cui inquinamento ambientale colposo, getto pericoloso di cose, mancata applicazione del piano interno di sicurezza ed emergenza e violazione delle prescrizioni in materia ambientale stabilite dal ministero. L’API di Ancona è uno dei poli energetici più importanti del centro Italia. Solo nel 2021 l’impianto petrolchimico ha fatturato più di 251 milioni di euro, rifornendo direttamente un vasto hinterland che comprende le Marche, l’Umbria, l’Abruzzo e parte dell’Emilia Romagna. Questo colosso, presente nel territorio da oltre 70 anni, ha un impatto considerevole su un paese come Falconara Marittima che conta poco più di venticinquemila abitanti, soprattutto se si pensa ai 320 dipendenti e alle loro famiglie che sicuramente non possono esporsi come i loro concittadini e le associazioni ambientaliste in questa lotta, diventata sempre più aspra a causa delle molteplici denunce presentate da API per le dichiarazioni fatte da alcuni cittadini falconaresi.

Dopo tanti incidenti che hanno causato diversi morti, come quello dell’agosto del 1999 che causò il blocco completo dell’Aeroporto di Ancona, della tratta ferroviaria Bologna-Ancona (che attraversa la raffineria stessa!) e della Statale 16 Adriatica; e dopo lunghi anni di continue esalazioni siamo ancora lontani dall’avere una soluzione, ma ce ne sarà una definitiva che cambierà la vita a tutta la popolazione mondiale, ossia l’esaurimento dei giacimenti di petrolio, quindi per ora non c’è altra alternativa che trovare nuovi accordi e aprire un dialogo con i cittadini per cercare di risolvere questo malcontento. Ciò che la raffineria potrebbe già fare, grazie alle immense risorse che possiede, ci viene indicato da Eleuterio, cittadino di Falconara Marittima, incredulo di come l’API ignori completamente il problema, che in parte si potrebbe invece risolvere in modo molto semplice, vista la grande quantità di elettricità prodotta e che potrebbe tranquillamente essere messa a disposizione gratuitamente a tutti cittadini di Falconara Marittima. Una sorta di risarcimento quindi, che deve però essere accompagnato da serie politiche di bonifica e valorizzazione del territorio.