RIDUCI, RIUSA, RICICLA
Lucca e la sfida sostenibile

Lucca (Toscana), 2023

© Matilde Lazzari

Ogni minuto in Italia vengono riciclate circa 10 tonnellate di carta; di cui 2,5 soltanto nel distretto cartario di Lucca. Nel 2020 questo dato assume particolare importanza perché l’Italia ha raggiunto un importante primato europeo nel riciclo degli imballaggi di carta e cartone, con l’87,3% degli scarti recuperati. Il nostro paese ha così superato, con 15 anni di anticipo, l’obiettivo posto dall’Unione Europea dell’85% entro il 2035. 

Questi risultati sono anche il frutto di una secolare e importante tradizione lucchese: qui dal Cinquecento, quando la materia prima erano gli stracci, passando all’Ottocento con l’invenzione della carta paglia, l’industria cartaria non ha mai smesso di svilupparsi.

Negli anni del boom economico le cartiere si sposteranno da Villa Basilica, altopiano in provincia di Lucca, alla piana lucchese nel comune di Porcari, zona ricca di falde acquifere, attraversata da nord a sud da torrenti e rii. La facile captazione di acque ha così favorito l’insediamento di molti stabilimenti, che oggi, fra cartiere, cartotecniche ed imprese affini, ammontano a circa 240.

Molte cartiere sono ancora oggi a conduzione familiare. È in forza di questo legame con il territorio che nell’ultimo decennio molte imprese hanno intrapreso azioni finalizzate a ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività. Con l’obiettivo, ad esempio, di ridurre al massimo il consumo di acqua, bene primario, implementando gli sforzi per aumentarne la quota di riutilizzo nel ciclo produttivo e per ridurne comunque il consumo.

Il report integrato 2022 del gruppo lucchese Sofidel, leader mondiale nella produzione di carta tissue, attesta che il tasso di riciclo dell’acqua nelle proprie aziende è superiore al 96,3%. Secondo le BAT (Best Available Technologies) emanate dall’Unione Europea un impianto di produzione di carta non dovrebbe usare più di 6 litri di acqua per chilo di carta prodotta. E se lo standard medio europeo è oggi al di sopra dei 10 l/kg, a Lucca alcuni impianti sono giunti ad utilizzare addirittura solo 3 l/kg.

Inoltre, molte aziende stanno implementando l’utilizzo di carta da macero come materia prima, facendo così minor uso di cellulosa vergine. E la stessa cellulosa pura, che continua ad essere in maggiore o minor misura impiegata, proviene da fornitori che aderiscono alle migliori pratiche di gestione forestale sostenibile riconosciute (PEFC, FSC, ecc.). 

Le azioni positive del distretto sono rivolte anche a diminuire il peso dei rifiuti prodotti e ad aumentarne la percentuale di recupero, che oggi si attesta intorno ad una media del 80% (in alcuni stabilimenti questo dato sale fino al 98%!).

Lo scarto della lavorazione della carta da macero (scarto pulper) viene prevalentemente recuperato per produrre energia, mentre le fibre e le sostanze inerti residue (fanghi di cartiera) sono utilizzate nella produzione di manufatti per l’industria edile o in agricoltura. C’è anche chi ha iniziato a produrre beni di consumo dagli scarti del ciclo produttivo: nello stabilimento Lucart di Diecimo, una volta estratta la fibra dai cartoni per bevande tipo Tetrapak, se ne utilizzano i rifiuti che ne derivano per realizzare dispenser e pallet in plastica riciclata, recuperando così più di 9 miliardi di cartoni per bevande, una distanza pari a 52 volte il giro della terra.

L’esempio dell’industria cartaria lucchese conferma che, quando si compiono azioni e investimenti in direzione della sostenibilità, la produzione industriale può andare di pari passo con una maggior protezione dell’ambiente.
Questo impegno ha meritato, per le aziende Lucart e Sofidel, il massimo livello di rating dell’agenzia indipendente Ecovadis, che valuta il livello di sostenibilità ambientale e sociale delle aziende. Sofidel inoltre ha inoltre ottenuto da CDP - organizzazione non profit che supporta aziende, enti, ecc. a gestire il loro impatto ambientale - il rating “A-” per l’impegno nella lotta al cambiamento climatico e alla deforestazione.