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MUOS - MOBILE USER OBJECTIVE SYSTEM: storie da una servitù militare in Sicilia.

Niscemi (CL), 2017

© Chiara Faggionato

La Sicilia è “l’isola del sole”, culla della mitologia, realtà mitica celebrata dai versi di Omero. Al di là del mito, degli stereotipi e delle superstizioni, restano però la storia conflittuale e duemila anni di saccheggio indiscriminato e selvaggio delle sue risorse ecologiche, che ne hanno stravolto l’habitat.

L’ultima presenza che occupa silenziosa diverse zone d’ombra dell’isola è quella americana.
La Sicilia è da sempre considerata strategica per gli interessi degli Stati Uniti e per il suo braccio operativo euro-atlantico, la Nato. Le antenne del MUOS completano uno scenario che comprende, tra le altre, la base militare di Sigonella (principale stazione aeronavale della Marina militare degli Stati Uniti nel Mediterraneo) e la ora dismessa base Nato di Comiso, aeroporto militare utilizzato dall'USAF e dalla NATO come base per ospitare missili Cruise durante la guerra fredda dal 1983 al 1991.

Il MUOS (Mobile User Objective System) rappresenta uno dei simboli più importanti della presenza americana in Sicilia: tre grandi antenne paraboliche dal diametro di 18,4 metri poste nel cuore della Riserva Naturale Orientata Sughereta di Niscemi, istituita area naturale protetta dal 1997. All’interno del parco, già dal 1991 si trova un intricato reticolato di antenne, che compongono il NRTF (Naval Radio Transmitter Facility). Il MUOS va a completare questo maxi sistema di comunicazione ed è una delle quattro stazioni di terra della più avanzata rete di informazione militare statunitense, situato in piena area protetta. Si tratta di una delle infrastrutture militari più estese del territorio italiano: 1.660.000 metri quadri di terreni boschivi e agricoli, ad uso esclusivo delle forze armate statunitensi.

La sua installazione all’interno della riserva naturale di Niscemi ha determinato la distruzione di lembi e zone di macchia mediterranea, influendo così sulle rotte migratorie degli uccelli e provocando il disorientamento degli insetti sociali e impollinatori (api in particolare) con danni alla flora spontanea e conseguenze a catena su tutto l’ecosistema presente. A partire dal 2009, la Sughereta di Niscemi è diventata teatro di numerosi cortei e presidi; contemporaneamente si è costituita una vasta e diffusa rete di comitati NO MUOS. Nonostante le azioni di contrasto intraprese, il MUOS è comunque entrato in funzione tra il 2015 e il 2016.

Le principali preoccupazioni riguardano l’incremento delle emissioni elettromagnetiche indotto dalle antenne elicoidali del sistema MUOS, che vanno ad aggiungersi a quelle già esistenti della stazione NRTF. “La realizzazione dell’impianto MUOS procede in violazione di tutte le norme esistenti per la protezione dalle esposizioni ai campi elettromagnetici”. Si rischiano effetti biologici su esseri umani, flora e fauna. Effetti sanitari dovuti all’esposizione al fascio di microonde come l’insorgenza di tumori e l’aumento della probabilità di neoplasie e di altre patologie che interessano modifiche genetiche. Il campo elettromagnetico indotto potrebbe interferire con apparecchiature elettroniche, tra le quali apparati biomedicali elettrici come pacemaker, defibrillatori, apparecchi acustici e attrezzature ospedaliere. E potrebbero causare effetti di disturbo anche sul traffico aereo nei cieli siciliani e in particolare sul vicino aeroporto di Comiso.