TERRE PROTETTE
Storia di un’occupazione ecologica a Roma

Roma (Lazio), 2023

© Francesca Bolla

L'Italia perde 2 metri quadri di suolo al secondo, esattamente un campo di calcio ogni ora, ventiquattro campi di calcio al giorno, causando la perdita di aree naturali e agricole. Roma ha conquistato il podio con la maggiore superficie consumata d’Italia.

Per far fronte a questa tendenza esistono esempi virtuosi per il recupero dei terreni pubblici abbandonati. Nel cuore di Roma una storia di successo emerge proprio da un terreno abbandonato da oltre 20 anni. Ciò che un tempo era destinato a diventare un'espansione edificabile, attraverso lotte occupazionali si è stato trasformato in terreno agricolo, aprendo la strada a una storia di rinascita ecologica.

Un terreno trascurato per lungo tempo, è ora il fulcro di un progetto che celebra la natura, la comunità e il successo contro le sfide urbanistiche.

Il progetto si chiama Co.Br.Ag.Or - Cooperativa Braccianti Agricoli Organizzati. Nasce nel 1977 grazie alla tenacia di Paolo Ramundo insieme ai suoi collaboratori e alla moglie, Francesca Zubbani, che ad oggi lavora con il figlio Francesco per il mantenimento della cooperativa.

La Cobragor si pone l’obiettivo di incrementare l’agricoltura urbana riqualificando l’area all’interno della città stessa. Si estende su circa 40 ettari coltivati, di cui 20 sono destinati ai cereali, 4 sono coltivati ad orto e i restanti 16 sono stati destinati ad uliveti e frutteti.

Hanno salvaguardato non solo la terra lavorata ma tutta la vegetazione che circonda la cooperativa, si parla di altri 150 ettari. Il progetto non solo mira a preservare la natura e il territorio, ma anche a coinvolgere attivamente la comunità locale attraverso eventi come laboratori educativi,attività ricreative che trasformano la tenuta in un luogo di incontro e di apprendimento.