DONNE VULCANICHE

Terra dei fuochi (Campania), 2019

© Aldara Sánchez Candela

“Nel conoscersi nella lotta tra noi donne c’è una empatia, una vicinanza più forte, come se uno si capisse solo con gli occhi. Quando parli di terra, parli di donne.”

Donne Vulcaniche vede la Terra dei Fuochi dalla prospettiva delle donne attiviste che vi abitano. Questa espressione parla di un territorio tristemente noto e così chiamato dall’inizio del nuovo millennio che comprende le provincie di Napoli e di Caserta, avvelenato da enor- mi quantità di materiali tossici e di scarto, da continui roghi di plastica e da fumi tossici. Percorso da migliaia di camion, che hanno fatto su e giù per l'Italia con il loro carico di morte, sotterrando illegalmente tonnellate di bidoni nocivi in questa regione. Senza che nessuno li abbia fermati, tanti innocenti sono morti e ancora continuano a morire.

Le donne protagoniste di questo reportage sono donne combattenti: contadine, dottoresse, studentesse, architette, ricercatrici, sarte, mogli, madri... Ma soprattutto, sono attiviste e ambientaliste che non mollano mai.

Sono loro a connotare al femminile molti dei gruppi di protesta attivi nella zona, come ad esempio il comitato Donne 29 Agosto di Acerra o l’associazione ambientalista Mamme Vulcaniche onlus. “Noi donne sentiamo questa sfida più forte, perché è la terra dei nostri figli” è la motivazione data da tante, che spiega l’evidente e schiacciante presenza femminile nei movimenti che si oppongono al degrado e all’avvelenamento di questa parte d’Italia ferita dagli interessi dell’ecomafia.